Storia

COOP UMBRIA CASA Società Cooperativa

La cooperativa è stata costituita il 6 gennaio 1984 a Perugia, su sollecitazione dell’Associazione di Categoria (ANCAb Umbria), affiliata alla Legacoop Umbria.

Obiettivo Iniziale e Sviluppo

L’obiettivo del progetto associativo ed imprenditoriale era quello di creare un soggetto cooperativo avanzato, mantenendo saldi i valori fondanti della cooperazione sociale, come la mutualità e il patto intergenerazionale fra i soci. Lo sviluppo ha permesso di sostituire operativamente le cooperative precedenti nella gestione di iniziative di costruzione edile in quasi tutti i comuni umbri.

Inizialmente in collaborazione con Edilcooper Umbria, la cooperativa ha acquisito tutte le sue professionalità. Una volta patrimonializzata adeguatamente, ha iniziato a realizzare iniziative innovative, come il recupero di edifici storici e la costruzione residenziale in ambito dell’edilizia libera e commerciale.

Realizzazioni e Distribuzione Geografica

La cooperativa ha realizzato oltre 2.000 appartamenti distribuiti in 23 comuni e 126 cantieri, con una distribuzione del 50% dell’attività nei capoluoghi Perugia e Terni e l’altro 50% su tutto il territorio regionale.

Qualità Abitativa

Negli anni, la cooperativa si è concentrata sulla creazione di alloggi di qualità, sia in vendita che in locazione. L’88% di questi è stato successivamente acquistato dagli affittuari.

L’impegno di Coop Umbria Casa (CUC) per un’edilizia rispettosa dei temi dell’eco-sostenibilità ambientale
Quando –fin dalla metà degli anni ’90- Coop Umbria Casa iniziò a progettare e realizzare edifici caratterizzati da elementi ispirati alla “sostenibilità ambientale”, la sensibilità diffusa, fra i potenziali utenti e nell’opinione pubblica relativamente al rispetto ambientale, al risparmio energetico e ai concetti di sostenibilità edilizia, non era certamente pari a quella attuale. Fu infatti, al tempo, una scelta anticipatrice di eventi successivi quella che portò CUC a decidere di innovare rispetto alla “tradizione edilizia” regionale, modificando e mettendo in discussione le scelte che caratterizzavano, usualmente, la progettazione e l’utilizzo dei materiali da impiegare nella costruzione degli edifici.

In particolare l’obiettivo che CUC si impegnò a perseguire fu quello di consentire al maggior numero di utenti possibile, in maniera diffusa e a costi contenuti, la fruizione di abitazioni adeguate e rispettose dell’ambiente e ciò in antagonismo con la convinzione –prevalente all’epoca- che la produzione di alloggi “eco-sostenibili” fosse estremamente costosa e destinata solo ad una nicchia di utenti facoltosi. E a tali finalità sono state improntate, da oltre 20 anni, tutte le scelte costruttive di Coop Umbria Casa.

E’ il caso degli edifici di Perugia Balanzano, via Manfredi: CUC, assistita nelle sue valutazioni di natura ambientale ed energetica dalla Facoltà di Ingegneria dell’università di Perugia, progettando quegli edifici “a pettine” e quindi in parallelo, seppur sfalsandoli fra loro, è riuscita a garantire un omogeneo “accesso al sole” e quindi alla luminosità e salubrità di tutti gli alloggi e assicurato un apporto energetico, peraltro gratuito, al riscaldamento invernale superiore al 10% del loro fabbisogno complessivo. Progettazione accorta (dalla scala urbana, quando possibile, fino a quella dell’edificio e del singolo alloggio); studio accurato della forma degli edifici per contenerne le dispersioni termiche (e di conseguenza il fabbisogno energetico e i successivi costi di gestione), utilizzo di materiali naturali, riciclabili, traspiranti e per quanto possibile presenti nella tradizione dei luoghi, sono divenuti così gli elementi portanti, tempo per tempo, delle scelte costruttive di CUC.

Nei fatti la cooperativa, avendo improntato ai detti principi di sostenibilità la costruzione dei suoi edifici negli ultimi 25 anni, ha anche realizzato esperienze estremamente significative sotto il profilo dell’innovazione e della salvaguardia ambientale.

E’ il caso degli edifici costruiti a Foligno (12 alloggi in via delle Violette caratterizzati dalla presenza di “tetti giardino”), a San Giustino-Fiscale (11 alloggi) e a Città di Castello (12 alloggi in via dei Lecci) dove i rispettivi impianti di riscaldamento –tutti a pavimento- sono alimentati da energia geo-termica abbinata a pompe di calore elettriche che fruiscono –a loro volta- di energia fotovoltaica generata dai pannelli installati. Un sistema certamente molto più diffuso nelle zone sub alpine che nelle nostre, ma in grado però di assicurare, permanentemente nel tempo e senza necessità di sostanziali interventi manutentivi, energia naturale per riscaldare le abitazioni (sia di giorno che di notte, diversamente dal “sole” di cui si può fruire nelle ore diurne) ricavata dal sottosuolo e semplicemente sfruttandone il suo naturale gradiente termico.

Ma non solo: i 28 alloggi realizzati a Perugia Balanzano, i 12 di Terni in via delle Terre Arnolfe, i 26 a Perugia – Ponte Pattoli, sono stati caratterizzati dalla presenza di molteplici sistemi passivi (serre solari per accumulo di calore, impianti di riscaldamento ad alta efficienza e bassa temperatura, extra-spessori murari e coibentazioni antesignane rispetto a quelle solo attualmente richieste per ottenere la classe di certificazione energetica “A”) hanno senz’altro costituito un punto di riferimento nella regione Umbria per lo sviluppo di un percorso generale finalizzato al perseguimento di una eco-sostenibilità ambientale diffusa.

L’attenzione e la sensibilità di CUC ai temi della sostenibilità e dell’ambiente l’hanno anche resa protagonista, quale promotrice in ambito nazionale, del marchio “Abitare Qualità” divenuto per le cooperative aderenti alla organizzazione di settore Legacoop Abitanti, elemento distintivo e caratterizzante le costruzioni più evolute sotto il profilo delle buone pratiche costruttive (vedi specificità del marchio “Abitare Qualità” nella pagina qualità).

Grafico soci
Opera Realizzata da Luigi Marzo

Innovazione nel Modello Cooperativo e Social Housing

Adesso, la nostra nuova sfida è quella di innovare il modello cooperativo in un mutato quadro economico e culturale: Coop Umbria Casa si propone come volano di sviluppo delle esigenze abitative e dei servizi connessi all’abitare: il Gestore del “social housing”.

Il social housing consiste nell’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati a tutti i cittadini il cui reddito non è sufficiente per l’accesso ai prezzi del libero mercato né rientra nei requisiti per l’accesso all’edilizia pubblica popolare. La filosofia dell’housing sociale è offrire alloggi in affitto e in vendita a prezzi ridotti rispetto al mercato, uniti allo sviluppo di una cultura dell’abitare sostenibile e solidale.

Alcuni alloggi possono essere assegnati con patto di futura vendita (affitto/riscatto) per una progressiva stabilizzazione abitativa, altri possono essere assegnati come soluzioni abitative temporanee. Tutti i progetti di social housing prevedono iniziative di integrazione della comunità di quartiere e promuovono iniziative per la partecipazione alla vita di condominio creando coesione sociale. Spazi gestiti in comune, attività ricreative e ludiche, attività di condivisione di “buone pratiche” e servizi utili, sono proprio queste le azioni che garantiscono il superamento del concetto “condominiale” per arrivare a quello di “social housing”.


Coop Umbria Casa oggi

Oggi, pertanto, Coop Umbria Casa, procede nella attività tradizionale di affitto e vendita delle sue proprietà immobiliari e vi affianca quella di Gestore Sociale, sia di alcune delle sue proprietà che di quelle dei vari fondi di investimento immobiliare presenti nella nostra regione.

Il Gestore Sociale provvede anche ai servizi di Property Management (contrattualistica e adempienti collegati, contabilità e adempimenti fiscali) Facility management (gestione e controllo delle attività di manutenzione) e Community Management (informazione e consultazione locatari, prevenzione, pratiche di gestione e riduzione dei casi di morosità).


Il Progetto “Dillo a me”

Il portale “Dillo a me” è una piattaforma digitale per gestire spazi virtuali collettivi in ambienti di housing sociale. La cooperativa, in collaborazione con R&S Management e Aris Formazione e Ricerca, implementa Urban Intelligence per monitorare in tempo reale i bisogni della comunità e superare criticità.

Il modello “Dillo a me” è attualmente operativo nel complesso abitativo “Balanzano” e nel complesso La Nuova Fornace di Umbertide, dimostrando il nostro impegno nel favorire una comunità inclusiva e sostenibile.


Due esempi virtuosi di social housing:

1. il complesso “Balanzano” di Perugia

Nel 2004 Coop Umbria Casa ha progettato e realizzato un intervento di Housing Sociale (greenfield) nell’area di Balanzano, sita nel comune di Perugia. La progettazione urbanistica ed edilizia, dopo una prima ipotesi subito scartata, è stata re-impostata con criteri BIO-EDILI per un migliore utilizzo delle risorse energetiche naturali. Gli edifici sono stati disposti parallelamente e sfalsati fra loro per assicurare il massimo apporto termico dell’irraggiamento e dell’illuminazione. Ciò ha consentito un risparmio nella climatizzazione invernale di circa il 10% dei fabbisogni e l’organizzazione degli spazi collettivi sul retro dei fabbricati con viabilità pedonale separata da quella veicolare posta sul fronte opposto degli edifici, senza intersezione fra loro.

A conferma delle caratteristiche di Housing Sociale dell’iniziativa immobiliare, i primi due fabbricati (28 appartamenti) sono stati ceduti da Coop Umbria Casa al fondo Immobiliare A.S.C.I. (Abitare Sostenibile Centro Italia) gestito da PRELIOS Sgr. I 28 appartamenti, tutti attualmente locati, sono amministrati e gestiti da Coop Umbria Casa. I restanti 2 fabbricati (32 appartamenti) sono stati ceduti all’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica ( ATER Umbria).

2. “La Nuova Fornace” di Umbertide

Nel luglio del 2018 a Coop Umbria Casa è stato affidato in pool l’incarico di “Gestore Sociale” del complesso immobiliare denominato “La Nuova Fornace” sito in Umbertide (PG).

Trattasi di un intervento di riqualificazione urbana (brownfield), inserito nel Fondo UNI HS AbitaRE, gestito da FININT INVESTIMENT Sgs che ha previsto la riconversione di 14 edifici in stato di abbandono in 78 alloggi di housing sociale, suddivisi in case di bottega, alloggi in locazione e vendita convenzionata e residenze temporanee, oltre a spazi comuni, servizi integrativi all’abitare, spazi dedicati al coworking e spazi commerciali.

Sono altresì comprese 9 villette a schiera (tutte già vendute) sul libero mercato. Oltre all’offerta abitativa, è stato implementato un progetto di Social Housing che prevede la realizzazione di servizi di natura sociale e commerciale pensati in funzione delle esigenze dei nuovi abitanti: spazi multifunzionali, e attività commerciali di vario genere.

Nel settembre del 2019 il complesso edilizio della Nuova Fornace, definitivamente completato, è stato inaugurato con lo svolgimento di un “open day”, durante il quale la cittadinanza di Umbertide ed i soci della cooperativa hanno potuto visitare l’intero complesso immobiliare ormai completamente riqualificato e in tale occasione sono stati consegnati i primi due appartamenti ai nuovi inquilini. Costruzione di comunità ma anche un’importante opera di rigenerazione urbana, che ha trasformato un luogo di degrado urbano in uno spazio abitativo e di nuova socialità.

A Coop Umbria Casa, è stata affidata anche l’amministrazione di tutti e 10 i condomini che si sono costituiti all’interno del detto complesso.